La Banca d’Italia, a volte chiamata anche Bankitalia, è la banca centrale della Repubblica Italiana, e ha sede a Roma presso il Palazzo Koch (indirizzo: Via Nazionale, 91 – 00184 Roma).
Si tratta di un istituto di diritto pubblico, come stabilito dalla Legge Bancaria del 1936 (Regio decreto-legge 12 marzo 1936, n. 375), e ha la funzione di vigilare sulle banche italiane.
Presso la Banca d’Italia è possibile consultare due database di informazioni finanziarie: la CR (Centrale Rischi) e la CAI (Centrale Allarme Interbancario).
Nella Centrale Rischi sono presenti i dati relativi a mutui, finanziamenti, anticipazioni, aperture di credito, fidi bancari (per un totale di più di 30.000 euro). Questi dati indicano l’andamento e le eventuali morosità della persona.
Nella Centrale Allarme Interbancaria, invece, sono contenuti i dati relativi alle carte di credito e alla loro eventuale revoca, e informazioni sull’eventuale emissione di assegni non coperti, la revoca alla possibilità di emettere assegni e altre tipologie di dati negativi su questa categoria di titoli finanziari.
Iscrizione nel Registro della Centrale Rischi
Per prima cosa facciamo una premessa: il fatto di essere stati segnalati nella Centrale Rischi della Banca d’Italia, non significa automaticamente essere diventato un “cattivo pagatore”.
Questo perché la segnalazione indica semplicemente che il soggetto iscritto nell’elenco ha un debito o ha ricevuto una garanzia che supera la soglia dei 30.000 euro da una banca o istituto finanziario che partecipa alla Centrale dei Rischi.
Nella Centrale Rischi esiste una soglia minima di 30.000 euro al di sotto della quale i crediti non vengono segnalati. Per le segnalazioni sotto i 30.000 euro, le banche si affidano solitamente ai SIC (Società di Informazioni Creditizie).
Gli intermediari finanziari, ogni mese, comunicano Banca d’Italia il totale dei crediti che hanno verso i propri clienti (persone fisiche o giuridiche), ma solamente i crediti pari o superiori a 30.000 euro e i crediti in sofferenza di qualunque importo.
In questo modo la Banca d’Italia può fornire ogni mese alle banche le informazioni sul debito totale di ogni cliente che è stato iscritto nella banca dati. Questi archivi hanno infatti l’obiettivo di valutare il merito creditizio dei clienti che richiedono un prestito o un finanziamento e rafforzare quindi la stabilità finanziaria dell’intero sistema creditizio.
Quando si fa richiesta di un finanziamento, le banche consultano infatti i registri della Centrale Rischi per valutare l’affidabilità creditizia del richiedente.
Accesso ai dati della Centrale Rischi
Per sapere se si è avvenuta una iscrizione a nostro nome presso la Centrale Rischi, e sapere se si è stati segnalati come cattivi pagatori, è possibile inviare una richiesta a Bankitalia.
Il servizio di visura e accesso ai dati è gratuito e possono accedervi persone fisiche, persone giuridiche, sindaci, revisori contabili, soci di società a responsabilità limitata (srl), legali rappresentanti, curatori fallimentari.
Per effettuare la richiesta deve essere compilato un apposito modulo, che può essere scaricato dal sito della Banca d’Italia o ritirato presso le filiali della stessa (per maggiori informazioni leggi “Moduli Richiesta Dati Centrale Rischi Banca Italia“. Una volta compilato il modello, questo va inviato, allegando una fotocopia della carta d’identità, o per posta, o via fax o via posta elettronica certificata (PEC), o consegnata in una delle filiali di Bankitalia.
Cancellazione
Gli intermediari finanziari non inviano più segnalazione alla Centrale Rischi nel momento in cui l’indebitamento del soggetto scende al di sotto della soglia dei trentamila euro, oppure nel momento in cui il suo debito viene estinto (cioè quando il prestito, il mutuo o il finanziamento è stato completamente rimborsato).
Tutte le informazioni precedentemente inserite nell’archivio della Centrale Rischi, non vengono però cancellate, e possono essere comunque consultate da banche e intermediari finanziari, anche se con delle limitazioni. Le banche possono consultare i dati dell’elenco tenuto dalla Centrale Rischi solo limitatamente agli ultimi 36 mesi, cioè 3 anni. Quindi anche se la situazione è stata sanata, i propri dati rimangono comunque nella banca dati per i 36 mesi successivi, dopo di che verranno cancellati.
Si può chiedere la cancellazione dei dati?
Solamente nel caso in cui, in seguito a una visura, si accerti che è presente un errore, è possibile far richiesta alla banca che ha inviato la segnalazione di correggere i dati. La richiesta non va quindi inviata alla Banca d’Italia, ma alla banca o società finanziaria che ha inviato la segnalazione.