Nel settore dei prestiti e dei finanziamenti spesso si utilizzano erroneamente come sinonimi i termini cattivo pagatore, protestato e pignorato. Vediamo quindi meglio cosa significano i tre termini e quali sono le differenze.
Chi sono i protestati
Il protestato è la persona che ha subito un protesto. Ricordiamo che il protesto è l’atto con cui un pubblico ufficiale constata e dichiara che non è avvenuto il pagamento di un titolo di credito o di una cambiale.
Si viene protestati quando un assegno, una cambiale o un titolo di credito viene presentato per il pagamento ma viene rifiutato e un notaio o un ufficiale giudiziario accertano il mancato pagamento o la mancata accettazione del titolo di credito.
Quindi i protestati sono persone che hanno emesso assegni non coperti (cioè ad esempio hanno emesso un assegno per 3.000 euro ma sul conto corrente avevano solo 500 euro) o che hanno firmato delle cambiali senza onorarle.
Un protestato è chi non ha onorato il pagamento di una cambiale, di un assegno o di un finanziamento.
Il protesto è un vero e proprio atto pubblico in quando viene redatto da notai o ufficiali giudiziari, che accertano il fatto che il debitore non voglia o non possa saldare il debito contratto tramite un assegno o una cambiale.
I protestati vengono iscritti negli elenchi del Registro Informatico dei Protestati.
Chi sono i cattivi pagatori
I cattivi pagatori, a differenza dei protestati, hanno avuto ritardi nel pagamento delle rate di un prestito o di un finanziamento o non sono riusciti a rispettare le scadenze, ma ha comunque onorato il suo debito, anche se in ritardo.
Il cattivo pagatore è quindi chi ha avuto dei problemi e ritardi nel pagare una o più rate di un prestito o di un finanziamento, ma che ha però pagato. Il protestato invece è una condizione più grave perché non ha proprio pagato una o più rate di un finanziamento o una cambiale o un assegno.
In entrambi i casi, sia i cattivi pagatori che i protestati vengono iscritti in apposite liste che vengono consultate dalle banche e dalle società finanziarie prima di concedere prestiti, finanziamenti e mutui, per valutare il grado di solvibilità del richiedente. Se si è stati inclusi nell’elenco diventa quindi più difficile (ma non impossibile) ottenere un prestito, un mutuo o un finanziamento.