Quando ci si reca in banca o in una società finanziaria per richiedere un prestito si hanno maggiori possibilità di accesso al credito se si ha una buona affidabilità creditizia.
Ricordiamo che per affidabilità creditizia si intende un parametro, una sorta di valutazione, che viene emesso per valutare la condotta finanziaria di un soggetto che ha richiesto un finanziamento. È un indicatore che serve per valutare la capacità del soggetto di rimborsare il prestito alle scadenze prestabilite da contratto.
Le banche infatti, nella fase di valutazione, consultano le banche dati tenute da Centrali Rischi e SIC (Società di Informazioni Creditizie) per controllare se il richiedente ha avuto problemi a rimborsare i finanziamenti in passato, se è stato segnalato nella blacklist dei cattivi pagatori o se è stato protestato.
Lo scopo delle Centrali Rischi e dei SIC è infatti quello di tenere archivi con le informazioni relative ai soggetti che richiedono prestiti a banche e finanziarie, fornendo quindi dati sulla posizione creditizia.
Secondo alcune indiscrezioni, in futuro le banche potrebbero utilizzare anche i dati raccolti da Facebook per valutare l’affidabilità creditizia delle persone. Il social network di Mark Zuckerberg ha infatti depositato l’11 agosto 2015 negli Stati Uniti un brevetto finalizzato alla raccolta di dati e informazioni personali sugli utenti in modo da verificarne l’affidabilità finanziaria.
Il brevetto include varie applicazioni, tra cui filtri per lo spam e il miglioramento delle ricerche, ma parla anche della possibilità di utilizzare questi dati per valutare l’affidabilità dell’utente che richiede un finanziamento basandosi sulle sue connessioni sociali.
Ecco uno stralcio del brevetto: “Quando un soggetto richiede un prestito, la banca o la società finanziaria emittente esamina il credit rating delle persone che sono collegate all’utente richiedente sul social su Facebook. Se la valutazione media del credit rating di questi collegamenti raggiunge almeno un punteggio minimo, allora la banca concederà il prestito in quanto al richiedente viene associata una buona affidabilità creditizia. In caso contrario, la richiesta di finanziamento viene respinta.”
Il testo è contenuto in un brevetto del 2010, quando Facebook acquisto Friendster.
SmartUp Legal è stato il primo a sollevare alcuni dubbi sui possibili rischi di violazione della privacy, visto che a quanto pare la raccolta delle informazioni creditizie avverrebbe sotto forma di pubblicità a pagamento. Inoltre valutare con efficacia l’affidabilità creditizia di una persona basandosi sulle sue connessioni sociali su Facebook potrebbe non risultare molto preciso.
Si attendono sviluppi in futuro.
Per approfondire:
Brevetto depositato da Facebook Inc. in data 11/08/2015 “System and method for cluster management”
http://patft.uspto.gov/